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La nostra Storia

L’Istituzione “Casa di Riposo Mons. Calandri” trova origine nella carità del Sig. Roatta Antonio di Chiusa Pesio domiciliato a Boves, il quale con testamento in data 14 Luglio 1881, lasciava in eredità all’Ospedale di Boves la somma di £ 8000 per la fondazione di un letto per cronici riservandone la nomina in perpetuo al Pievano “pro- tempore della Parrocchia San Bartolomeo” e incaricando lo stesso  dell’esecuzione delle sue volontà.

Mons. Calandri convince anzitutto l’amministrazione dell’Ospedale del significato di questo legato e dell’importanza della costituzione autonoma di un istituto così necessario per Boves.

Inizia presso la Prefettura di Cuneo l’iter amministrativo per la realizzazione dell’Opera.

La disposizione iniziale viene quindi modificata e si decide di erigere un “Ospizio per Cronici”.          

L’anno successivo è acquistata una casa sita in Piazza Mottini che diventa la prima sede dell’ospizio; il 16 Settembre 1882, con il ricovero dei primi anziani, inizierà il suo cammino.

Con Regio Decreto del 10.10.1885 è conferita la personalità giuridica di Ente morale all’Ospizio Cronici.

Date le ristrettezze in cui si trova il nascente istituto, Mons. Calandri non si sente di affidarlo ad una congregazione religiosa e se ne occupa personalmente; però gli impegni del suo ministero gli impediscono  di dare ai suoi anziani quel trattamento che egli desidera. Pertanto nell’autunno del 1899 interpella la Superiora dell’Asilo per pregarla di assumere  la direzione anche dell’Ospizio: dal 7 novembre 1899 le Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli iniziano la loro opera con gli anziani  della Casa di Riposo.

In anni successivi vengono acquisiti due fabbricati confinanti per ampliare la struttura.
 
Il 14.03.1913 muore il fondatore; in suo ricordo e per riconoscenza l’amministrazione delibera di denominare la Casa “Ospizio Cronici Mons. Calandri”.
 
Le richieste di ricovero si fanno sempre più numerose ed il fabbricato di Piazza Mottini risulta  ormai inadeguato alle nuove esigenze.

Nella primavera del 1924 l’amministrazione, con il permesso dell’autorità tutoria, acquista “Villa Perucca” in Via Rivoira.

Hanno subito inizio i lavori della  prima ristrutturazione dando così l’avvio a quella che, con i successivi interventi, verrà ad essere la sede attuale.

Nel mese di agosto del 1925 tutti i ricoverati sono trasferiti nel nuovo edificio che dispone di circa cento posti letto e che negli anni successivi sarà oggetto di ulteriori ampliamenti.

Con deliberazione in data 26.02.1966 l’Istituto cambia la sua denominazione da “Ospizio Cronici” a   “Casa di Riposo Mons. Calandri”.

Allo scopo di razionalizzare e rendere più efficaci sul piano operativo gli interventi socio-assistenziali e tenuto conto dell’unicità dei fini perseguiti sia dalla  “Mons. Calandri”  che dall’Ospedale Civile di Boves, nel 1987, a seguito del passaggio all’A.S.L. n. 15 delle attività sanitarie svolte dall’Ospedale Civile, è stata proposta la fusione dei due Enti  in un’unica IPAB.

Con verbale n. 46 – 17783/1987 la Giunta Regionale ha deliberato la fusione con decorrenza 01.01.1988 degli Enti Morali “Ospedale Civile di Boves” e  “Casa di Riposo Mons. Calandri” in un'unica  IPAB denominata: “Opere Assistenziali Unificate Mons. Calandri“, approvandone lo statuto.

Considerato che l’Ente, inizialmente nato e amministrato da privati, è in possesso dei caratteri utili per poter richiedere in via amministrativa la propria depubblicizzazione ed il conseguente riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato, ai sensi delle leggi regionali, con delibera propria n. 112 del 27.11.2012, è stata inoltrata la domanda per la “privatizzazione”.

Con determinazione della Direzione Politiche Sociali e Politiche per la Famiglia della Regione Piemonte n. 24 del 28/02/2013, l’Ente è stato trasformato in Fondazione con personalità giuridica di diritto privato, con iscrizione al n. 1114 del Registro Regionale delle Persone Giuridiche, ed ha modificato la propria denominazione in: Fondazione “Opere Assistenziali Mons. Calandri”; sempre con tale atto determinativo regionale è stato approvato lo “Statuto della Fondazione”.

Con atto notarile del 22 Novembre 2013 l’ente è stato iscritto nel Registro delle ONLUS e diventa Fondazione “Opere Assistenziali Mons. Calandri Onlus”.

Oggi

La struttura nel corso degli ultimi vent'anni ha subìto consistenti interventi di riordino strutturale e funzionale, volti a modificarne radicalmente l’assetto architettonico ed organizzativo in funzione delle mutate esigenze dell’utenza ospitata e del nuovo quadro normativo.


Sono stati adottati criteri, accorgimenti progettuali e attrezzature adatti alla realizzazione di spazi di vita a misura di anziano.

I lavori finora effettuati hanno reso  più funzionale e accogliente la Casa; le attuali esigenze e le attese della comunità fanno emergere la volontà di prospettare la realizzazione nel prossimo futuro di altre scelte a vantaggio dei bisogni del territorio come è stata l’apertura di “Posti di accoglienza temporanea” attivi dal maggio 2016.

Questi ultimi sono un servizio assistenziale messo a disposizione delle famiglie in momentanea difficoltà in presenza di un parente bisognoso di cure e di ospitalità per un periodo generalmente limitato nel tempo.

Sono state avviate alcune novità: consumare i pasti in struttura, fruire del servizio di bagno assistito, partecipare alle attività di animazione.
 
L’intero ambito risulta integralmente urbanizzato, con parcheggi per personale e visitatori, adeguata illuminazione notturna, piste ciclabili e piazzetta alberata, realizzazioni che facilitano agli ospiti la possibilità di effettuare uscite sul territorio.

A lato del parcheggio principale, a margine della recinzione del fabbricato, è stato realizzato dall’amministrazione comunale un campo da bocce, fruibile tanto dai residenti della Casa che dagli esterni, nell’ottica di un collegamento fra struttura e territorio.

Le camere esposizione salme (camere mortuarie) sono state messe a disposizione delle famiglie di Boves che possono farne richiesta in caso di necessità.